Compri ancora? Forse sei stato al cinema! Nuove indagine sulle immagini subliminali
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Compri ancora? Forse sei stato al cinema! Nuove indagine sulle immagini subliminali
Immagine subliminale.... Avete presente le immagini subliminali, quelle immagini nascoste che verrebbero captate dal vostro cervello senza che ne siate consapevoli? Quelle che, per esempio, verrebbero proiettate per una frazione di secondo durante i film e i programmi TV per indurvi a comperare prodotti inutili? La polemica fra scettici e credenti infuria da tempo, ma è arrivata da poco una notizia che anziché gettare luce sulla questione rischia di gettare benzina sul fuoco.
Come riferisce la BBC, è stata pubblicata da poco la prima ricerca scientifica sulla percezione fisiologica delle immagini proiettate per brevi istanti mentre l'osservatore è distratto da altro: è confermato che il cervello reagisce davvero alle immagini subliminali.
La ricerca, intitolata Attentional Load Modulates Responses of Human Primary Visual Cortex to Invisible Stimuli e pubblicata da Current Biology, sembra indicare che la pubblicità subliminale possa essere efficace. Ma ci sono delle limitazioni importanti: la ricerca ha dimostrato che il cervello reagisce alle immagini subliminali soltanto se non è troppo impegnato da altri stimoli. Alle cavie della ricerca sono state presentate due immagini simultanee, una per ciascun occhio: una fioca, di oggetti di uso quotidiano, e una vivace e lampeggiante. Nel frattempo le cavie umane dovevano svolgere alternativamente due compiti visivi: uno facile e uno difficile.
L'immagine lampeggiante impediva ai soggetti di percepire consapevolmente l'immagine fioca, ma la risonanza magnetica ha rivelato che il cervello, specificamente la corteccia visiva primaria, la percepiva lo stesso. Tuttavia, questa percezione avveniva soltanto durante l'esecuzione del compito semplice. In altre parole, se siamo troppo impegnati a seguire una trama interessante o un altro stimolo visivo che cattura la nostra attenzione, le immagini subliminali non hanno alcun effetto; vengono percepite dal cervello soltanto se non siamo troppo concentrati su altre cose. Questo sembrerebbe suggerire che la pubblicità subliminale potrebbe avere effetto soltanto all'interno di film e telefilm noiosi o che impegnano poco la parte visiva del cervello.
Ma chi guarderà i film noiosi? È questo il motivo per cui Hollywood sforna pellicole completamente prive di fantasia? Fiuto un complotto in arrivo... La storia dell'origine delle immagini subliminali nella pubblicità è ben raccontata da Snopes.com. Tutto nacque dal lavoro di James Vicary, uno studioso che nel 1957 riferì di aver condotto un esperimento in un cinema di Fort Lee, nel New Jersey. Durante la proiezione di un film, con un apposito dispositivo fece lampeggiare sullo schermo ogni cinque secondi dei messaggi di brevissima durata (1/3000 di secondo) che suggerivano di bere Coca-Cola e mangiare popcorn.
Secondo Vicary, questo esperimento produsse un aumento delle vendite del 18,1% di Coca-Cola e del 57,8% di popcorn. Fu proprio Vicary a coniare l'espressione “subliminal advertising”, ossia “pubblicità subliminale”. Vicary fu invitato a ripetere gli esperimenti a titolo di verifica, e i risultati non ricomparvero: alla fine lo studioso confessò di aver falsificato i dati. Ma il clamore iniziale, come al solito, soffocò la smentita. I politici non se ne accorsero, e arrivarono negli Stati Uniti a bandire l'inesistente pubblicità subliminale nel 1974. Il mito fu ulteriormente propagato dai media, per esempio nel film Fight Club e in una celebre puntata del telefilm Colombo datata 1973. Spesso l'espressione “pubblicità subliminale” viene usata anche per indicare un altro fenomeno controverso: quello delle immagini visibili nascoste all'interno di altre immagini, come vedete qui in alto.
Ci sono interi siti dedicati al presunto “controllo mentale” realizzato per esempio dalla Disney infilando forme falliche o diciture inneggianti al sesso nei propri cartoni animati. Sfugge il motivo per cui la Disney dovrebbe promuovere la promiscuità anziché i gadget di Topolino (forse vuole indurre gli spettatori a procreare marmocchi che saranno poi clienti dei prodotti Disney?), ma questo non ha impedito ai soliti bigotti di propagandare questa storia e di radicare nella cultura spicciola il concetto delle immagini subliminali. Mi sa che la diatriba non finirà presto.
Alumit Ishai è professoressa assistente di neuroscienze cognitive all'Università di Zurigo. La neurobiologa di origine israeliana studia i meccanismi neuronali alla base della percezione visiva, utilizzando il metodo della risonanza magnetica funzionale. L'elaborazione delle immagini dimostra la capacità del cervello di elaborare dati provenienti da varie zone specifiche trasformandole in percezioni coscienti. L'obbiettivo di Alumit Ishai è quello di meglio comprendere le connessioni tra queste reti neuronali.
Info: http://www.ini.ch/~alumit/
Fonte: retetre.rtsi.ch
Come riferisce la BBC, è stata pubblicata da poco la prima ricerca scientifica sulla percezione fisiologica delle immagini proiettate per brevi istanti mentre l'osservatore è distratto da altro: è confermato che il cervello reagisce davvero alle immagini subliminali.
La ricerca, intitolata Attentional Load Modulates Responses of Human Primary Visual Cortex to Invisible Stimuli e pubblicata da Current Biology, sembra indicare che la pubblicità subliminale possa essere efficace. Ma ci sono delle limitazioni importanti: la ricerca ha dimostrato che il cervello reagisce alle immagini subliminali soltanto se non è troppo impegnato da altri stimoli. Alle cavie della ricerca sono state presentate due immagini simultanee, una per ciascun occhio: una fioca, di oggetti di uso quotidiano, e una vivace e lampeggiante. Nel frattempo le cavie umane dovevano svolgere alternativamente due compiti visivi: uno facile e uno difficile.
L'immagine lampeggiante impediva ai soggetti di percepire consapevolmente l'immagine fioca, ma la risonanza magnetica ha rivelato che il cervello, specificamente la corteccia visiva primaria, la percepiva lo stesso. Tuttavia, questa percezione avveniva soltanto durante l'esecuzione del compito semplice. In altre parole, se siamo troppo impegnati a seguire una trama interessante o un altro stimolo visivo che cattura la nostra attenzione, le immagini subliminali non hanno alcun effetto; vengono percepite dal cervello soltanto se non siamo troppo concentrati su altre cose. Questo sembrerebbe suggerire che la pubblicità subliminale potrebbe avere effetto soltanto all'interno di film e telefilm noiosi o che impegnano poco la parte visiva del cervello.
Ma chi guarderà i film noiosi? È questo il motivo per cui Hollywood sforna pellicole completamente prive di fantasia? Fiuto un complotto in arrivo... La storia dell'origine delle immagini subliminali nella pubblicità è ben raccontata da Snopes.com. Tutto nacque dal lavoro di James Vicary, uno studioso che nel 1957 riferì di aver condotto un esperimento in un cinema di Fort Lee, nel New Jersey. Durante la proiezione di un film, con un apposito dispositivo fece lampeggiare sullo schermo ogni cinque secondi dei messaggi di brevissima durata (1/3000 di secondo) che suggerivano di bere Coca-Cola e mangiare popcorn.
Secondo Vicary, questo esperimento produsse un aumento delle vendite del 18,1% di Coca-Cola e del 57,8% di popcorn. Fu proprio Vicary a coniare l'espressione “subliminal advertising”, ossia “pubblicità subliminale”. Vicary fu invitato a ripetere gli esperimenti a titolo di verifica, e i risultati non ricomparvero: alla fine lo studioso confessò di aver falsificato i dati. Ma il clamore iniziale, come al solito, soffocò la smentita. I politici non se ne accorsero, e arrivarono negli Stati Uniti a bandire l'inesistente pubblicità subliminale nel 1974. Il mito fu ulteriormente propagato dai media, per esempio nel film Fight Club e in una celebre puntata del telefilm Colombo datata 1973. Spesso l'espressione “pubblicità subliminale” viene usata anche per indicare un altro fenomeno controverso: quello delle immagini visibili nascoste all'interno di altre immagini, come vedete qui in alto.
Ci sono interi siti dedicati al presunto “controllo mentale” realizzato per esempio dalla Disney infilando forme falliche o diciture inneggianti al sesso nei propri cartoni animati. Sfugge il motivo per cui la Disney dovrebbe promuovere la promiscuità anziché i gadget di Topolino (forse vuole indurre gli spettatori a procreare marmocchi che saranno poi clienti dei prodotti Disney?), ma questo non ha impedito ai soliti bigotti di propagandare questa storia e di radicare nella cultura spicciola il concetto delle immagini subliminali. Mi sa che la diatriba non finirà presto.
Alumit Ishai è professoressa assistente di neuroscienze cognitive all'Università di Zurigo. La neurobiologa di origine israeliana studia i meccanismi neuronali alla base della percezione visiva, utilizzando il metodo della risonanza magnetica funzionale. L'elaborazione delle immagini dimostra la capacità del cervello di elaborare dati provenienti da varie zone specifiche trasformandole in percezioni coscienti. L'obbiettivo di Alumit Ishai è quello di meglio comprendere le connessioni tra queste reti neuronali.
Info: http://www.ini.ch/~alumit/
Fonte: retetre.rtsi.ch
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