Rapporto sulla corruzione globale 2006 in salute e medicina
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Rapporto sulla corruzione globale 2006 in salute e medicina
Ogni anno si spendono, al mondo, più di 3 mila miliardi di dollari in servizi di salute, in gran parte finanziati dalle tasse dei cittadini. Una cifra molto ingente che può accendere l'interesse anche di individui e organizzazioni illecite. Secondo il rapporto 2006 sulla corruzione globale, pubblicato da Trasparency International, una organizzazione non governativa che riunisce rappresentanti di oltre 90 Paesi in una vera e propria coalizione mondiale contro la corruzione, questo è esattamente ciò che accade. Quest'anno, infatti, il rapporto è dedicato proprio alla corruzione nel campo della salute e della medicina.
Negli Stati Uniti, il 5-10% del budget dedicato al settore sanitario è sprecato in pagamenti illeciti. In Cambogia, almeno il 5% dei fondi destinati alla salute viene perduto per corruzione a livello governativo, prima ancora di essere destinato alle istituzioni nazionali. La corruzione in questo settore comporta una perdita sostanziale di risorse che dovrebbero invece essere impegnate per promuovere la salute delle popolazioni e il mantenimento e il miglioramento delle strutture sanitarie. Una efficiente politica antifrode può significativamente incidere, secondo gli autori del rapporto, sul miglioramento della situazione: in Gran Bretagna, dove l'unità antifrode del sistema sanitario nazionale è operativa dal 1999, sono stati recuperati oltre 300 milioni di dollari, con un beneficio quindi enorme per il sistema.
La corruzione, secondo la definizione di Transparency International, è “l'uso illecito di un potere delegato per scopi privati”. Nel settore medico, questo significa il pagamento di tangenti sia ai regolatori che ai medici stessi, la manipolazione di informazioni sulle sperimentazioni cliniche, il dirottamento di scorte di medicinali, la sovrastima dei rimborsi assicurativi. Una serie di azioni, non sempre facilmente identificabili, ma il cui risultato rischia di essere non solo fortemente nocivo per la salute della popolazione ma in qualche caso anche fatale.
Le caratteristiche che rendono il sistema sanitario vulnerabile alla corruzione sono numerose. Innanzi tutto, l'asimmetria dell'informazione, che non è sempre accessibile allo stesso modo a medici, pazienti, operatori della sanità pubblica e soggetti privati che operano nel mercato farmaceutico. Contribuiscono però anche l'incertezza del mercato della salute che, data la difficoltà di prevedere gli andamenti delle malattie, contribuisce a rendere complessa la programmazione e l'allocamento delle risorse, e la complessità stessa del sistema sanitario, che vede coinvolti un numero altissimo di protagonisti con competenze molto differenziate.
Il rapporto contempla alcune raccomandazioni: politiche di trasparenza nell'informazione, nella sorveglianza degli effetti avversi, nell'applicazione di protocolli condivisi e certificati, nelle pratiche di raccolta fondi. Ma anche l'introduzione di codici di condotta, la partecipazione e la vigilanza da parte della società civile, il monitoraggio dei sistemi di pagamento e di remunerazione, la corretta remunerazione degli operatori per ridurre gli incentivi ad accettare la corruzione, regole chiare per la gestione del conflitto di interessi e la promozione di patti di integrità. Infine è necessario mettere in atto sistemi di controllo, agenzie antifrodi e sentenze di condanna nei confronti di chi opera corruzione.
Il rapporto 2006 è consultabile in pdf sul sito di Transparency International, suddiviso per capitoli, dall'executive summary alle singole parti di cui è composto: le cause della corruzione, la dimensione del problema, la corruzione negli ospedali, i pagamenti “informali”, la corruzione nel settore farmaceutico, la corruzione nel settore dell'Aids. La seconda sezione è dedicata invece a casi studio nazionali, la terza alla ricerca sulla corruzione.
Fonte: http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/globalcorrupt.asp
Negli Stati Uniti, il 5-10% del budget dedicato al settore sanitario è sprecato in pagamenti illeciti. In Cambogia, almeno il 5% dei fondi destinati alla salute viene perduto per corruzione a livello governativo, prima ancora di essere destinato alle istituzioni nazionali. La corruzione in questo settore comporta una perdita sostanziale di risorse che dovrebbero invece essere impegnate per promuovere la salute delle popolazioni e il mantenimento e il miglioramento delle strutture sanitarie. Una efficiente politica antifrode può significativamente incidere, secondo gli autori del rapporto, sul miglioramento della situazione: in Gran Bretagna, dove l'unità antifrode del sistema sanitario nazionale è operativa dal 1999, sono stati recuperati oltre 300 milioni di dollari, con un beneficio quindi enorme per il sistema.
La corruzione, secondo la definizione di Transparency International, è “l'uso illecito di un potere delegato per scopi privati”. Nel settore medico, questo significa il pagamento di tangenti sia ai regolatori che ai medici stessi, la manipolazione di informazioni sulle sperimentazioni cliniche, il dirottamento di scorte di medicinali, la sovrastima dei rimborsi assicurativi. Una serie di azioni, non sempre facilmente identificabili, ma il cui risultato rischia di essere non solo fortemente nocivo per la salute della popolazione ma in qualche caso anche fatale.
Le caratteristiche che rendono il sistema sanitario vulnerabile alla corruzione sono numerose. Innanzi tutto, l'asimmetria dell'informazione, che non è sempre accessibile allo stesso modo a medici, pazienti, operatori della sanità pubblica e soggetti privati che operano nel mercato farmaceutico. Contribuiscono però anche l'incertezza del mercato della salute che, data la difficoltà di prevedere gli andamenti delle malattie, contribuisce a rendere complessa la programmazione e l'allocamento delle risorse, e la complessità stessa del sistema sanitario, che vede coinvolti un numero altissimo di protagonisti con competenze molto differenziate.
Il rapporto contempla alcune raccomandazioni: politiche di trasparenza nell'informazione, nella sorveglianza degli effetti avversi, nell'applicazione di protocolli condivisi e certificati, nelle pratiche di raccolta fondi. Ma anche l'introduzione di codici di condotta, la partecipazione e la vigilanza da parte della società civile, il monitoraggio dei sistemi di pagamento e di remunerazione, la corretta remunerazione degli operatori per ridurre gli incentivi ad accettare la corruzione, regole chiare per la gestione del conflitto di interessi e la promozione di patti di integrità. Infine è necessario mettere in atto sistemi di controllo, agenzie antifrodi e sentenze di condanna nei confronti di chi opera corruzione.
Il rapporto 2006 è consultabile in pdf sul sito di Transparency International, suddiviso per capitoli, dall'executive summary alle singole parti di cui è composto: le cause della corruzione, la dimensione del problema, la corruzione negli ospedali, i pagamenti “informali”, la corruzione nel settore farmaceutico, la corruzione nel settore dell'Aids. La seconda sezione è dedicata invece a casi studio nazionali, la terza alla ricerca sulla corruzione.
Fonte: http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/globalcorrupt.asp
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