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Sapone fai da te: una ricchezza in periodo di crisi.

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Sapone fai da te: una ricchezza in periodo di crisi. Empty Sapone fai da te: una ricchezza in periodo di crisi.

Messaggio  Admin Ven Mar 13, 2009 2:40 pm

Elemento di uso quotidiano, bianco o colorato, profumato o neutro, alle erbe, al miele, al latte, semplice o lavorato, di qualsiasi forma e dimensione è il sapone, che ci passa letteralmente tra le mani ogni giorno ma che in un modo o nell’altro si fa “notare” rispecchiando la personalità di chi lo sceglie. C’è chi adora la pelle profumata e chi ha una pelle delicatissima, che chi lo vuole liquido, chi solido, chi lo usa sotto forma di panetto anche sotto la doccia o chi ci si lava addirittura i capelli. Eppure, proprio perché estremamente diffuso, il sapone diviene un oggetto appetibile anche per le più grandi marche e un oggetto su cui investire più o meno “candidamente”. Ecco per esempio svelato qualcosa che anche il più innocuo e bianco tra i saponi può contenere di nocivo per la nostra pelle e di riflesso per la nostra persona (qualsiasi cosa mi metto sulla pelle andrà infatti in circolo). Primo tra tutti i componenti per grado di nocività è sicuramente il sodium laureth sulfate, potenzialmente cancerogeno ed irritante per la pelle, estremamente diffuso in tutti prodotti dedicati alla cura della persona (compresi bagni schiuma, shampoo e dentifrici); segue la glicerina: quella sintetica, per esempio, ha un fortissimo potere di attrazione nei confronti delle molecole d’acqua. Ciò significa che la percezione dell’idratazione in superficie (sullo strato corneo dell’epidermide) data dai saponi e dalle creme a base di glicerina sintetica (riconoscibile dall’etichetta in tutti quei casi in cui non è specificata la dicitura “glicerina vegetale”) è dovuta all’attrazione della “nostra” acqua in superficie, ovvero al richiamo dell’acqua che si trova negli strati più profondi dell’epidermide e ciò comporta, a dispetto della sensazione piacevole una profonda disidratazione! Inoltre i saponi pubblicizzati come “antibatterici” e quindi considerati “sanissimi” dall’opinione pubblica sono in realtà vere e proprie “bombe” ricche di sostanze chimiche aggressive che uccidono anche batteri amici del nostro organismo ed utili alla sua salute e che vivono naturalmente sulla nostra cute. Alcuni di questi saponi contengono inoltre triclosano, agente tristemente noto poiché, se esposto alla luce solare, si decompone in diossina. Come si fa dunque un sapone fai da te? E’ molto più facile a farsi che a dirsi. Basta trovare un’oretta e procurarsi alcuni elementi fondamentali ed infine… “prenderci la mano” (come si dice in Romagna) liberando la fantasia. Ecco metodo e preparazione del sapone più semplice e buono del mondo quello da bucato all’olio di oliva che ci permette di celebrare, ogni giorno, lavando i nostri panni, l’essenza della nostra “mediterraneità”. Per prima cosa è necessario dotarsi di occhiali di protezione, di una mascherina o un fazzoletto per coprire naso e bocca, guanti di plastica o usa e getta, una camicia vecchia a maniche lunghe, una pentola d’acciaio inossidabile, un termometro che dia la possibilità di misurare la temperatura fino a 100 gradi, un contenitore in plastica resistente al calore (ideali quelli che possono essere utilizzati anche nel microonde), un frullatore ad immersione, stampi in silicone o cartoni tetrapak, pellicola trasparente, coperte. L’”attrezzatura” vi accompagnerà durante tutta la vostra carriera di “saponieri” perché fa parte del corredo del mestiere ed una volta procurata, non dovrà più essere acquistata. Godere del riutilizzo permette inoltre di fare un passo indietro e di ripetere movimenti e ricette quasi “rituali”, di scoprire segreti da tramandare, di fare sazio nuovamente al mistero, allo stupore, alla soddisfazione del creare ed al contatto fisico con la materia. Proprio come le nostre nonne, proprio come gli uomini da sempre hanno fatto in ogni aspetto della loro vita sociale, individuale e religiosa, dal parto alla pubertà, dalla nascita alla morte, dal matrimonio alla caccia, dalla cucina al bucato, dal ballo alla guerra. Tornando a noi, ecco la ricetta del sapone da bucato, spifferata generosamente dalla preparatissima Paola Zanzi, amica e saponaia provetta. Gli ingredienti sono: un chilo di olio di oliva (attenzione però, un litro pesa circa 900 grammi, mentre ce ne vogliono mille effettivi!); 134 grammi di soda caustica, 300 grammi di acqua. E’ importante specificare che ogni grasso o olio ha il suo coefficiente di saponificazione, cioè la quantità di soda necessaria a “convertire” il grasso in sapone. Il coefficiente dell’olio di oliva è 0,134. (Per vedere gli altri coefficienti, basta cercarli su internet o consultare il libro “Il tuo sapone naturale. Metodi, ingredienti, ricette” di Patrizia Garzena e Marina Tidiello, Edizioni FAG, €. 15,90). Ed ecco come si prepara: dopo essersi protetti accuratamente con guanti, mascherina, occhiali e con gli abiti a manica lunga indicati precedentemente, sciogliere la soda nell’acqua utilizzando un contenitore resistente al calore (attenzione un consiglio da cento milioni di euro: va sempre versata la soda nell’acqua, mai il contrario); quando la soluzione con la soda è arrivata a 45 gradi, scaldare anche l’olio a 45 gradi (bastano pochi minuti). Versare quindi la soluzione con la soda nella pentola contente l’olio e miscelare con il frullatore ad immersione fino al raggiungimento del nastro. A questo punto, il sapone è quasi ultimato, rimane solo da versare la pasta ottenuta nei contenitori, sigillarli bene con la pellicola trasparente e coprirli con le coperte per 24 ore. Trascorso questo tempo, si può togliere il sapone dagli stampi e lasciarlo stagionare per 2 mesi ed il gioco è fatto. Inoltre se il sapone viene preparato con oli misti il periodo di stagionatura è dimezzato. Se si vuole invece creare un ottimo sapone interamente dedicato alla pulizia ed all’idratazione della persona piuttosto che ai suoi abiti la ricetta è: 300 grammi di acqua, 700 grammi di olio di oliva, 200 grammi di olio di cocco, 100 grammi di olio di mandorle o di burro di karitè e 135 grami di soda caustica. Il modo di procedere è identico al precedente. Se vogliamo profumare il nostro sapone, va aggiunto al composto un olio essenziale puro al 100% nella misura da 15 a 30 millilitri. Un altro preziosissimo consiglio relativo all’impiego di olio essenziali di agrumi, per loro natura molto volatili, finalizzato a farne rimanere più a lungo il profumo, è quello di mischiarli ad un po' di farina di riso, o di maizena, o di amido.. Insomma ce n’è per tutti i gusti, e da leccarsi i baffi, parola della sottoscritta che li ha provati! Questo vi permetterà, oltre che di prendervi cura di voi stessi fin dalle più piccole cose, di fare regali di Natale, di compleanno e di Pasqua bellissimi ed economici, ma allo stesso tempo anche preziosissimi, ai vostri familiari, bimbi ed amici, insomma a tutte le persone care, mettendoci “del vostro” e quindi aumentando il valore di qualcosa che non è più così solo un oggetto, ma una piccola opera d’arte unica ed irripetibile fatta da voi. Tutti sappiamo infatti che crescendo, si finisce sempre più per apprezzare “il biglietto” che il regalo, proprio perché quelle righe manoscritte parlano di tempo, di dedizione e di pensiero unici, veri, profondi significati che possono rendere un regalo davvero indimenticabile. Lasciate allora che un sapone fatto a mano, che racchiude in sé tutto questo, sia il vostro biglietto e che il suo profumo, la sua forma ed il suo colore parlino per voi e del vostro affetto e, vi assicuro, saprà dire molto e, soprattutto, vorrà dire molto per chi lo riceve, soprattutto in questo tempo in cui tutto è anonimo, massificato, standardizzato, venale e plastificato. Per qualsiasi curiosità, richiesta di informazioni e domanda, vi possa sovvenire durante la preparazione, vi consiglio di consultare il forum “sapone” (all’indirizzo web http://it.groups.yahoo.com/group/sapone/?v=1&t=search&ch=web&pub=groups&sec=group&slk=1 ) ove troverete tantissime altre persone esperte o meno che si stanno cimentando (o vorrebbero cimentarsi) in questa nuova e sana “forma di arte” mettendo a disposizione generosamente le loro esperienze ed i loro consigli. A questo punto non mi resta che augurare buona saponata a tutti!
Dott.ssa Silvia Caldironi

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