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Messaggio  Admin Sab Apr 05, 2008 2:44 am

Un dettagliato studio su Verichip e sulle sue "cancerogene" implicazioni: http://www.verichipcorp.com/files/RodentSarcomagenesis092807Wustenberg.pdf

Quando l'"ingegneria medica" fa paura

Gli spychips sono minuscoli microchip, grandi quanto due chicchi di riso, che utilizzano la tecnologia RFID, e vengono utilizzati prevalentemente su animali domestici o bagagli, di modo che sia possibile rintracciarne la posizione in qualunque momento.

Ma il Ministero di Giustizia britannico sta pensando di applicarli anche alla popolazione criminale, impiantandoli sottopelle. La misura faciliterebbe il monitoraggio via satellite (simile a quello già in funzione per la ricerca delle auto rubate), e la sorveglianza continuata potrebbe diventare un’alternativa al carcere e la soluzione alla sovrappopolazione delle prigioni.
L’idea è in pratica un ampliamento della proposta di Ken Jones, presidente dell’ACPO (Association of Chief Police Officers), che aveva originariamente preso di mira i colpevoli di reati sessuali: usando sistemi GPS sarebbe possibile, ad esempio, impedire che un pedofilo si avvicini a zone proibite come le vicinanze di una scuola elementare.

Se siamo preparati a rintracciare le automobili, perchè non rintracciare le persone?
– Ken Jones

Sul fronte delle prigioni, la situazione è abbastanza grave: la popolazione carceraria cresce vertiginosamente, e già si progettano tre enormi prigioni da costruire entro il 2014. Attualmente il monitoraggio avviene tramite bracciali da caviglia con tecnologie di telefonia mobile, su 17 mila individui (sia criminali che sospetti rilasciati su cauzione), ma nonostante questo e un coprifuoco di 12 ore giornaliere, almeno 2000 criminali all’anno eludono la sorveglianza.

L’abbiamo analizzata [questa soluzione], ci siamo ritornati su e ci siamo preoccupati della praticità e dell’etica, ma se guardiamo le sfide che il sistema di giustizia deve affrontare, i tempi sono maturi.
– Un ministro

Gli spychips, da impiantatare sul retro di un braccio con un ago ipodermico, contengono in una capsula di vetro il microchip, un’antenna di rame ed un trasmettitore che viene attivato quando si trova nelle vicinanze di un apposito lettore.

La prospettiva finora potrebbe anche essere entusiasmante: grazie ad una delle analogie preferite dal mondo politico, sicurezza = controllo, e quindi massimo controllo = massima sicurezza. Peccato che questo sia solo un lato della medaglia.

Gli esperti dicono che la tecnologia funziona nel 95% dei casi. Ma la tecnologia non è stata ancora sperimentata a sufficienza. Inoltre non è una tecnologia infallibile, e si prevede che prima o poi compariranno uno o più escamotage che aggireranno la sorveglianza, estraendo il microchip o disattivandolo.
A questo proposito Liz McIntyre, esperta in materia di privacy, ha dichiarato che un suo collega è già riuscito a compiere una clonazione: “Può scontrarsi con una persona con il microchip e risucchiare il suo segnale in pochi secondi”.

Inoltre l’informazione, per quanto utile, è limitata: sapere dove si trova una persona non equivale a sapere cosa sta facendo in quel momento. Un crimine può avvenire anche in una zona non necessariamente etichettata come “pericolosa” (ovvero scuole, parchi giochi e le precedenti abitazioni).

Questo è il tipo di idea che nasce nel dipartimento ogni tanto, ma usare l’etichettatura elettronica sulle persone allo stesso modo dei nostri animali domestici non può essere la strada da seguire. Trattare la gente come pezzi di carne non mi sembra un progresso del sistema.
– Harry Fletcher, assistente del segretario generale della National Association of Probation Officers

La VeriChip Corp., l’azienda a capo del mercato americano, ha venduto 7000 microchip RFID in tutto il mondo, che a suo dire vengono usati in differenti settori: sanità, industrie, istituzioni governative. I microchip sono stati anche usati per verificare se un VIP all’entrata di un night club è già registrato: in questo caso il prezzo delle consumazioni viene detratto da un conto prepagato.

Ma già si pensa al futuro: impianti che possono vibrare, trasmettere messaggi, scatenare piccoli elettroshock o funzionare da microfono per la ricezione delle conservazioni.

La gente potrebbe scioccamente ignorare tutti questi svantaggi e incubi futuristici dato che l’etichettatura viene proposta per i criminali come gli assassini e gli stupratori. Ma noi potremmo essere i prossimi.
– Liz McIntyre

Tratto da: http://www.neurogrill.net/?cat=32

Violati gli impianti VeriChip con RFID!
Di Katherine Albrecht e Liz McIntyre
Spychips.com - 28-1-2006
Link alla pagina originale
Tradotto per disinformazione.it da Stefano Pravato



I problemi di sicurezza annulleranno i piani di collocamento in borsa della discussa azienda?
Il VeriChip può essere violato! La rivelazione, assieme ad altri preoccupanti dettagli, potrebbe impedire la pianificata offerta pubblica di azioni della casa madre VeriChip, come riportato da Katherine Albrecht e Liz McIntyre.

Le attiviste anti-RFID e autrici del libro "Spychips: How Major Corporations and Government Plan to Track Your Every Move with RFID" non mollano la stretta sui piani della VeriChip per iniettare alle persone i tag RFID incapsulati nel vetro. E adesso hanno scoperto informazioni che potrebbero porre in discussione l'intera strategia commerciale della VeriChip.
"Se considerate il VeriChip in una visuale puramente commerciale, si tratta di un prodotto sbagliato in maniera pacchiana". McIntyre fa notare che l'esperto di security Jonathan Westhues ha mostrato quanto sia facile clonare il VeriChip impiantato nel braccio di una persona e programmare un nuovo chip con lo stesso numero.
Westhues, noto per un suo precedente lavoro, clonazione di carte magnetiche basate su RFID, ha messo online la dimostrazione della sua clonazione del VeriChip su http://cq.cx/verichip.pl.
Il VeriChip "non è buono a niente" dice Westhues, non c'è nessuna security e "risponde, anche male, a una serie di diversi non-problemi."

Le questioni della security del chip possono voler dire problemi per coloro che hanno uno dei microchip nel loro corpo. Tra di loro ci sono diciotto impiegati dell'Ufficio dell'Avvocatura Generale Messicana che usano un chip impiantato per accedere in una stanza contenente documenti secretati, e un manipolo di gestori di bar in Europa che usano i chip iniettati per far pagare i drinks. "Ora che i loro chip possono essere clonati, cosa faranno queste persone?" si chiede McIntyre. "Indosseranno camicie di lamierino o staranno a distanza di braccio da chiunque?"
La Albrecht ci scherza su: "Un uomo al bar col chip al braccio si potrà presto trovare a chiedersi se la ragazza carina dello sgabello vicino è attirata dal suo sorriso o vuole clonare il suo VeriChip. Ciò fornisce un nuovo significato alla scottante domanda, 'Vorrà il mio numero?'"
Ma i problemi del VeriChip non finiscono qui, dice McInytre, che è stata in precedenza anche ispettrice bancaria e giornalista finanziaria. Ha attentamente analizzato i registri della compagnia e le informazioni relative ai chip presso la SEC e ha individuato seri problemi. Ha scoperto che gli scritti della stessa compagnia indicano che i pazienti impiantati non possono sottoporsi a MRI (risonanza magnetica) se non sono consci. Inoltre, la compagnia ammette che informazioni mediche critiche legate al chip potrebbero risultare non disponibili in un'emergenza reale. "Questi fatti chiamano in causa la campagna promozionale e il business plan della VeriChip ," dice McIntyre.

Le istruzioni fornite al personale medico avverte che i pazienti col chip non dovrebbero essere sottoposti alla risonanza se non sono pienamente consci e capaci di comunicare ogni "sensazione o problema inconsueto," quali il movimento o il riscaldamento del chip. Ciò contrasta con gli sforzi della compagnia per proporsi a persone che non possono parlare da sole, come i malati di Alzheimer, quelli con demenza, i disabili mentali, e le persone che possano entrare in un pronto soccorso in stato d'incoscienza.
"L'ironia è che gli impiantati dovranno indossare un braccialetto di Attenzione Ospedaliera o portare qualche altro aggeggio evidente solo per non essere posti accidentalmente in una dispositivo per la risonanza magnetica," dice Albrecht.
I pazienti impiantati potrebbero dover indossare un braccialetto di Attenzione Ospedaliera come duplicato nel caso in cui il database del VeriChip contenente le loro informazioni mediche fosse indisponibile. Le avvertenze sul retro del Form di Registrazione del Paziente VeriChip avverte gli impiantati che "la Compagnia non garantisce...che il sito web sia disponibile in ogni momento," e i medici sono istruiti che il prodotto potrebbe non funzionare in ambienti in cui siano presenti trasmissioni radio—come le ambulanze. Inoltre, è previsto che i pazienti rinuncino ad ogni reclamo relativo alla "commerciabilità ed idoneità." dell'apparecchio. Riportiamo di seguito il paragrafo di rinuncia come appare nello stampato:

"Il paziente...è pienamente consapevole di ogni rischio, complicanza, rischio di perdita, danno di qualsiasi natura e ferita che possa associarsi con questa registrazione. Il paziente rinuncia ad ogni reclamo... e riconosce che per questa registrazione non c'è né ci sarà nessun tipo di garanzia. SI RINUNCIA E SI ESCLUDE OGNI GARANZIA, IMPLICITA O ESPLICITA, DI QUALSIASI ORIGINE, LEGALE O ALTRO, INCLUSE MA NON LIMITATE OGNI GARANZIA IMPLICATA DI COMMERCIABILITA' ED IDONEITA' PER SCOPI PARTICOLARI. PER NESSUN EVENTO LA COMPAGNIA SARA' RESPONSABILE VERSO IL PAZIENTE PER QUALSIASI DANNO ACCIDENTALE, SPECIALE O CONSEQUENTE (INCLUSI MANCATI GUADAGNI O PERDITA DI RISPARMI) DERIVANTE DA OGNI E QUALSIASI CAUSA, ANCHE SE AVVERTITO DELLA LORO POSSIBILITA', INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE TALI DANNI SIANO RICONDUCIBILI A INADEMPIMENTI CONTRATTUALI, NEGLIGENZA, O QUALSIASI ALTRO ARTICOLO LEGALE." [Il maiuscolo è dell'originale.]

"Per un dispositivo medico salvavita, è incredibile," dice McIntyre. "Non comprerei neanche della carta igienica che riportasse un tale avviso, figuriamoci un prodotto che si suppone debba servire a salvare la vita in un'emergenza."
McIntyre ha contattato la VeriChip per avere dei commenti su questi fatti e inizialmente le è stata promessa una risposta. Quando la compagnia non l'ha più richiamata, McIntyre ha richiamato e le è stato comunicato che gli impiegati avevano ricevuto l'istruzione di non rispondere alle sue domande. Le domande senza risposta, assieme alle foto del VeriChip e articoli correlati, sono disponibili a www.spychips.com/verichip/unanswered-questions.html

CASPIAN: Consumers Against Supermarket Privacy Invasion and Numbering
Opposing retail surveillance schemes since 1999.
http://www.spychips.com/
http://www.nocards.org/

Tratto da: http://www.disinformazione.it/violativerichip.htm

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